Tema affascinante spesso oggetto di fantasie e speculazioni.

Il termine anticristo ricorre solo nella prima e seconda epistola di Giovanni. Il concetto che esprime è opposizione alla Parola di Cristo (“anti” è un prefisso derivante del greco antí che significa“contro, di fronte” e che in parole composte esprime opposizione ed avversione). Pur non usando questo termine, la Scrittura molte ne propone il significato. Paolo apostolo, ad esempio, afferma che il mistero dell’empietà è già all’opera (2 Tessalonicesi 2:1-12). Pietro avvisa i cristiani che tra loro sarebbero sorti molti falsi dottori che avrebbero introdotto eresie di perdizione, rinnegando il Signore (2 Pietro 2:1-2). Giuda parla di infiltrati che volgono in dissolutezza la grazia del nostro Dio (Giuda 4). Lo scrittore della lettera agli Ebrei riferisce di chi crocifigge di nuovo il Signore esponendolo ad infamia (Ebrei 6:4-8). Esaminano brevemente i tre brani in cui Giovanni usa questo termine.

1 GIOVANNI 2:18-19

«Ragazzi, è l’ultima ora. Come avete udito, l’anticristo deve venire, e di fatto già ora sono sorti molti anticristi. Da ciò conosciamo che è l’ultima ora. Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; perché se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma ciò è avvenuto perché fosse manifesto che non tutti sono dei nostri».

ULTIMA ORA

I primi cristiani erano coscienti di vivere negli ultimi tempi, ossia sapevano che l’avvento di Cristo aveva segnato lo spartiacque con il passato e che la loro e la nostra epoca terminerà con il ritorno glorioso del Signore.  Le frasi “ultima ora” e “ultimi tempi”: «Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato l’universo» (Ebrei 1:1-2). Ogni uomo sta vivendo la sua ultima ora. La nostra vita, infatti, è vissuta sul confine, solo un passo prima del tuffo nell’aldilà, dove il tempo sarà solo un pallido ricordo.

“ANTICRISTO”

Non si riferisce ad una singola persona, né ad un dato personaggio della storia, ma all’atteggiamento di contrasto e di rifiuto della verità di Cristo che già si manifestava ai tempi dell’apostolo.  La lotta contro il male è iniziata già nel primo secolo, è una lotta cruenta e non si deve attendere un incremento futuro del conflitto.  Gesù non ha mai promesso una vita facile. Diventare cristiani ha sempre comportato una scelta difficile e coraggiosa e un combattimento severissimo contro il mondo e i suoi principi: «Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia» (Giovanni 15:18-19). Lotta contro il peccato. L’apostolo Paolo ammonisce: «Il nostro combattimento, infatti, non è contro sangue e carne ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti» (Efesini 6:12). Lo stesso apostolo saluta la chiesa di Colosse con queste parole: «Desidero infatti che sappiate quale arduo combattimento sostengo per voi, per quelli di Laodicea e per tutti quelli che non mi hanno mai visto di persona» (Colossesi 2:1).

IN SENO ALLA CHIESA

La considerazione più amara è che i problemi e le ostilità verso la verità nascono spesso proprio in seno alla chiesa del Signore. Paolo aveva già avvisato gli anziani della comunità di Efeso che proprio tra loro sarebbero sorti i lupi rapaci che avrebbero sbranato il gregge (Atti 20:28-30). La chiesa deve vigilare, smascherare ed allontanare coloro che sembrano amare il Signore ma in realtà, non «sono dei nostri, né lo sono mai stati».

LA DOTTRINA DEGLI ANTICRISTO

Essi negano che Gesù sia il Messia e il figlio di Dio e con questo distruggono l’unità inscindibile che congiunge il Padre al Figlio. Negazione doceta, secondo la quale Cristo si sarebbe unito all’uomo Gesù solo apparentemente e provvisoriamente, l’insegnamento dello gnostico Cerinto, sostenitore dell’idea che lo spirito divino era disceso su Gesù solo dopo il battesimo ed era poi volato via dal lui prima della croce, lasciandolo solo nel momento della sofferenza.

Non c’è spazio per queste forme di dualismo che impediscono di accettare in tutta la sua completezza la figura del Signore. Chi nega la realtà del Messia, chi ha di Lui un’idea deformata, di fatto, ha un’errata concezione del Padre.  Solo attraverso Gesù, infatti, è possibile raggiungere il Padre (Giovanni 1:18; 6:46; 14:9) e conoscerlo appieno.  Alterando la visione di Cristo si rende arbitraria, illusoria, falsa la conoscenza di Dio e la comunione con Lui.  Gesù aveva risposto alla curiosità di Filippo di vedere Dio affermando: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: “Mostraci il Padre”?»(Giovanni 14:9). Paolo scrive ai Colossesi riguardo a Cristo: «Egli è l’immagine del Dio invisibile» (Colossesi 1:15).

NECESSITÀ DI ATTENERSI ALLA DOTTRINA UDITA

Bisogna invece richiamarsi e attenersi alla dottrina che è stata fedelmente insegnata dai testimoni oculari del Signore, solo essa offre le garanzie assolute della verità e ad essa non si può aggiungere nulla perché è completa e rivelata perfettamente una volta per sempre: «Carissimi, avendo un gran desiderio di scrivervi della nostra comune salvezza, mi sono trovato costretto a farlo per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre» (Giuda 3).

PER NON ESSERE INGANNATI DALL’ANTICRISTO

«Quanto a voi, ciò che avete udito fin dal principio rimanga in voi. Se quel che avete udito fin dal principio rimane in voi, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. E questa è la promessa che egli ci ha fatta: la vita eterna. Vi ho scritto queste cose riguardo a quelli che cercano di sedurvi. Ma quanto a voi, l’unzione che avete ricevuta da lui rimane in voi, e non avete bisogno dell’insegnamento di nessuno; ma siccome la sua unzione vi insegna ogni cosa ed è veritiera, e non è menzogna, rimanete in lui come essa vi ha insegnato» (1 Giovanni 2:24-27).

L’UNZIONE

I cristiani fedeli al Signore hanno “l’unzione”, ossia hanno ricevuto nel momento del battesimo quello Spirito di adozione che li fa gridare: «Abba Padre», che li riconcilia al suo amore e alla sua grazia (cfr. Romani 8:15; 2Corinzi 1:21-22), e che li sprona alla devozione e all’ubbidienza”: «E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!» (Romani 8:15); «Or colui che con voi ci fortifica in Cristo e che ci ha unti, è Dio; egli ci ha pure segnati con il proprio sigillo e ha messo la caparra dello Spirito nei nostri cuori» (2 Corinzi 1:21-22).

RIMANERE

Notiamo come nel contesto del verso di Giovanni il verbo “rimanere” ricorra ben 5 volte. Due volte il soggetto è ciò che avete udito da principio, ossia la predicazione apostolica; una volta è l’unzione ricevuta dai cristiani e due volte sono i cristiani stessi.  Questo intersecarsi di soggetti suggerisce l’identità tra Cristo, la sua Parola e lo Spirito che dimora nei cristiani. “Rimanere” indica la presenza stabile, interiore, che si realizza solo quando si accetta Cristo e si seguono le sue parole.

1 GIOVANNI 4:1-3

«Carissimi, non crediate a ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono sorti nel mondo.  Da questo conoscete lo Spirito di Dio: ogni spirito, il quale riconosce pubblicamente che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; e ogni spirito che non riconosce pubblicamente Gesù, non è da Dio, ma è lo spirito dell’anticristo. Voi avete sentito che deve venire; e ora è già nel mondo»

Gli spiriti sono gli atteggiamenti interiori, le condizioni dell’animo, gli orientamenti ideologici che si possono trovare in chi propone le realtà spirituali.  Due gli “spiriti” che risiedono nel cuore dell’uomo; uno che parla delle verità divine con umiltà e riverenza, l’altro che propone arrogantemente le proprie idee calpestando quelle di Dio. Il profeta bugiardo non è quello che parla in nome di “un altro Dio”, ma chi pretende di parlare in nome del vero Dio annunciando dottrine umane. Prima di credere anche al più semplice e banale ammaestramento dovremmo sottoporlo ad un attento esame per valutare la sua origine: da Dio o dagli uomini (Luca 20:4). Giudizio non arbitrario ma legato alla verità: «… La parola che ho annunciato è quella che vi giudicherà l’ultimo giorno» (Giovanni 12:48).

LA FEDE BIBLICA

La fede biblica non deve essere confusa con la credulità. La Scrittura la definisce: «Certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono» (Ebrei 1:1).

“Certezza di cose che si sperano” indica la piena conoscenza delle cose di Dio e l’assoluta sicurezza che la speranza portata da Cristo nei nostri cuori sarà un giorno realizzata.  “Dimostrazione di realtà che non si vedono” sottintende, invece, come la fede basi i suoi presupposti su osservazioni ed evidenze, vale a dire su fatti e circostanze che sono recepite ed elaborate dalla nostra intelligenza.  Dunque, la fede esamina attentamente il suo oggetto prima di riporvi la fiducia. Chiunque nega questa fondamentale verità rifiuta il mezzo con il quale il Signore ha attuato la redenzione e si pone, di fatto, in antitesi con Cristo stesso (questo è lo spirito dell’anticristo). I cristiani, essendo nati da Dio, ricevono la sua forza e di conseguenza resistono e superano le difficoltà sorte in seguito alle dottrine diffuse dai falsi fratelli. È la vittoria della fede sull’errore, la vittoria di Dio su Satana.

TRE CRITERI

Tre sono i criteri enunciati da Giovanni per valutare e discernere se una verità proviene da Dio:

  1. Riconoscimento dell’incarnazione di Cristo e del suo ruolo di Salvatore.
  2. L’atteggiamento del mondo verso i cristiani (v. 5); chi è da Dio non è riconosciuto dal mondo, che anzi lo estranea e lo minaccia.
  3. L’ascolto della Parola. Chi è da Dio ascolta la voce degli Apostoli perché sa che Dio parla per loro mezzo (1 Corinzi 2:10-13).

2 GIOVANNI 7

«Poiché molti seduttori sono usciti per il mondo, i quali non riconoscono pubblicamente che Gesù Cristo è venuto in carne. Quello è il seduttore e l’anticristo»

Ultimo riferimento sempre attribuito ai maestri gnostici che negavano l’incarnazione di Gesù Cristo. Giovanni è ancora più esplicito nella condanna di tale pensiero: chi nega l’incarnazione del Signore non è solamente un seduttore è un anticristo.

CONCLUSIONE

L’uomo onesto e ubbidiente al Signore non si lascerà ingannare da idee e dottrine estranee alla volontà di Dio, ma riporrà la sua fiducia nel consiglio prezioso della Scrittura meditando giorno e notte su di essa! Il Signore, attraverso la sua Parola, lo aiuterà nella conversione!  L’uomo onesto e ubbidiente si convertirà a Cristo, con l’aiuto della sua Parola, e rimarrà saldo nella fede e nella perseveranza: «Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, incrollabili, sempre abbondanti nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore» (1 Corinzi 15:58).