La chiesa è una parte del piano divino che Dio ha attuato per la salvezza dell’uomo. I propositi e i progetti che hanno portato alla sua esistenza sono tutti di origine divina. Una giusta comprensione di questi argomenti aiuterà molti di noi a dare una risposta alle molte false dottrine riguardanti questa divina istituzione.

Analizzeremo i tempi della sua fondazione, il luogo da dove ebbe ini­zio, il suo fondatore, e l’istituzione stessa. Verremo alla conclusione che chiesa e Regno di Dio sono la stessa cosa. Queste verità bibliche ci mo­streranno l’assurdità delle speculazioni millennialiste che tendono a di­mostrare che l’età e l’esistenza del Regno di Dio siano ancora da venire; che Cristo è in procinto di stabilire un regno terreno di mille anni, in Ge­rusalemme.

I. La Chiesa nel suo scopo e nella sua profezia

La Bibbia ci insegna chiaramente che “la infinitamente varia sapienza di Dio” è data a conoscere “per mezzo della chiesa”, e che tutto questo è “conforme al proponimento eterno ch’Egli ha mandato a effetto nel no­stro Signore Gesù Cristo” (Efesini 3:10‑11). Quindi, la chiesa era sin dal­l’eternità, nel piano e nella mente di Dio. La chiesa non è una parentesi, o un ripensamento, o una sostituzione, dovuta al rinvio, da parte di Cristo, di stabilire il Regno.

  1. Isaia profetizzò la fondazione del “monte dell’Eterno” (2:2‑3). Data della profezia: intorno al 725 a.C., durante il periodo storico degli Assiri.
    1. Tempo di fondazione: “gli ultimi giorni”.
    2. Luogo della fondazione: “la vetta dei monti”, “Sion”, “Gerusalem­me”, (sinonimi).
    3. L’estensione delle benedizioni: “tutte le nazioni… molti popoli”. Que­sto annulla il periodo della dispensazione mosaica.
    4. Studio del passaggio parallelo in Michea 4:1‑2. Tutte queste profezie furono adempiute in Atti 2, il giorno di Pentecoste.
  2. Daniele profetizzò il sorgere di un regno che non sarà mai distrutto (2:44). Data della profezia: 600 a.C. circa, durante il periodo storico dei Babilonesi.
  3. Nebucadnetsar, re di Babilonia, ebbe un sogno (Daniele 2). Daniele rivela il sogno e l’interpretazione (2:31‑45): la grande statua.
    1. Dio muta i tempi e le stagioni, depone i re (2:21).
    2. Dio rivela al re quello che avverrà “negli ultimi giorni” (2:28).

           Il sogno e la sua interpretazione (2:31‑45): la grande statua.

  1. L’immagine (vs. 31‑32) Testa d’oro; petto e braccia d’argento; ven­tre e cosce di rame; gambe di ferro; piedi in parte di ferro e in parte d’argilla.
  2. L’interpretazione (vs. 36‑45). Le parti dell’immagine rappresentano vari regni:

                       Testa d’oro – Impero Babilonese (626‑539 a.C.), (v. 38).

                       Petto d’argento – Impero Medo‑Persiano (439‑531 a.C.).

                       Ventre e cosce di rame – Impero Greco (331 e seguenti, difficile da stabilire).

                       Gambe di ferro – Impero Romano (63 a.C. ‑ 5° secolo d.C., approssimativo).

  1. Daniele 2:44 specifica il tempo limite del sorgere del “regno che non sarà mai distrutto”.
  2. Tempo:al tempo di questi re. Questo è, nel N.T., interpretato come i giorni dell’Impero Romano. Gesù nacque in quel periodo (Luca 2:1‑2); Giovanni Battista iniziò il suo lavoro di preparazione in quei giorni (Luca 3:1‑3); Gesù iniziò il Suo ministero pubblico durante il tempo di quei re (Marco 1:15). Questa è senza dubbio la migliore interpretazione del passaggio. Il difficile e l’oscuro debbo­no essere interpretati alla luce della chiarezza.

II. La Chiesa nella sua preparazione

  1. Giovanni Battista predicò: “Ravvedetevi, poiché il regno dei Cieli è vicino” (Matteo 3:1‑3). Periodo: 26 d.C. circa. “È vicino” ci mostra che il regno era da stabilirsi in un breve spazio di tempo. Il regno non fu sta­bilito durante il periodo di Giovanni Battista come alcuni affermano ine­sattamente.
  2. Gesù predicò: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino” (Marco 1:14‑15). Questo durante l’imprigionamento di Giovanni (v. 14).
    1. Egli insegnò ai Suoi discepoli di pregare per la venuta del regno (Matteo 6:9‑10).
    2. Egli comandò i 12 Apostoli di predicare: “il regno dei cieli è vicino” (Matteo 10:7).
    3. Egli disse ai 70 discepoli: “il regno di Dio s’è avvicinato a voi” (Luca 10:11).
  3. Gesù promise di edificare la Sua chiesa (Matteo 16:13‑20).
    1. Essa non era stata istituita prima di quel preciso momento.
    2. La promessa: “Su questa pietra edificherò la mia Chiesa” (16:18). La “pietra” non era Pietro, come sostengono i cattolici, ma la confessa­ta verità che Gesù è “il Cristo, il Figliuolo dell’Iddio vivente” (v. 16). Cristo è la sola fondazione della chiesa (1Corinzi 3:10‑11). Lo stesso Pie­tro parla della “pietra vivente” riferendosi a Cristo e usando i tre pas­saggi del V.T. (Isaia 28:16; 8:14; Salmo 118:22) che parlano della “pietra”, cioè Cristo Gesù. Studiare anche Efesini 2:20‑22.
    3. La chiesa è il regno. Gesù disse: “Io edificherò la mia Chiesa… e ti darò le chiavi del regno dei cieli” (Matteo 16:18‑19).
      1. Il regno doveva venire durante la vita dei discepoli (Marco 9:1; Matteo 16:28).
      2. b) La chiesa e il regno sono composti dagli stessi individui; nessuna distinzione e differenza. I Cristiani sono individui riscattati (reden­ti) tramite il sangue di Cristo (1Pietro 1:18‑19); la chiesa è stata ac­quistata per mezzo del sangue di Cristo (Atti 20:28); il regno è com­posto da coloro i quali sono stati comprati con il sangue di Cristo (Apocalisse 5:9‑10). Ogni individuo redento tramite il sangue di Cristo è membro della chiesa e cittadino del regno di Dio.
      3. La morte di Cristo era stata preordinata prima della fondazione del mondo (1Pietro 1:19‑20; Apocalisse 13:8). Se la morte di Cristo era nei pia­ni divini sin dall’eternità, anche i risultati di quella morte erano ben conosciuti. La chiesa è, semplicemente, un corpo di credenti, bat­tezzati, salvati dai loro peccati (Atti 2:38; 1Corinzi 12:13). La chiesa è “salvata” (Efesini 5:23). Se la chiesa è stata solo un caso (come so­stengono i millenaristi), allora il risultato è stato una salvezza accidentale!
    4. Il regno (o la chiesa), non fu istituito durante il ministero terreno di Cristo.
      1. Quando Gesù celebrò la Pasqua e istituì la “Cena” nel­la notte in cui fu tradito, dichiarò che non avrebbe più bevuto del frutto della vigna finché il regno di Dio non fosse venuto (Luca 22:18).
        1. Anche in questo passaggio possiamo capire che regno e chiesa so­no la stessa cosa. Il frutto della vigna doveva essere preso nel re­gno (v. 18); infatti, il frutto della vigna (la Cena del Signore) è preso nella chiesa (1Corinzi 11:17‑34; Luca 22:29‑30).
        2. La “Cena del Signore” è un memoriale da osservare “finché Egli venga” (1Corinzi 11:26). Se Cristo dovesse tornare per stabilire il re­gno (nel quale la cena deve essere osservata – Luca 22:18), esso do­vrebbe essere caratterizzato dalla mancanza (?) della “cena” es­sendo un memoriale da essere osservato fino al giorno che Egli verrà. Questo ci prova, ancora una volta, l’inconsistenza del tanto predi­cato “regno futuro” della dottrina millennialista.

III.  Il Regno ebbe inizio a Gerusalemme

  1. Gesù insegnò che il regno sarebbe venuto durante la vita terrena dei Suoi discepoli (Matteo 16:28). Inoltre, in Marco 9:1 il Maestro aggiunse: “Alcuni di coloro che sono qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbiano visto il regno di Dio venuto con potenza”.
  1. Proprio prima di ascendere al cielo, Cristo disse agli Apostoli: “Ri­manete in questa città [Gerusalemme], finché dall’alto siate rivestiti di potenza” (Luca 24:44‑49; Atti 1:6‑8).
  2. La discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli avrebbe provveduto la “potenza” promessa (Atti 1:6‑8; Gioele 2:28‑32).
    1. Lo Spirito Santo discese nel giorno della Pentecoste (Atti 2:1‑4). Periodo: 30 d.C. circa. La Pentecoste era una festa annuale per gli Ebrei. Era celebrata 50 giorni dopo la Pasqua e cadeva nel primo giorno della set­timana (Levitico 23:16).
    2. Lo Spirito Santo permise agli Apostoli di parlare in altre lingue (Atti 2:4, 33). Quindi la venuta del regno fu accompagnata dalla “potenza”.

IV. Il N.T. evidenzia che la Chiesa fu istituita a Pentecoste

  1. La Pentecoste fu l’inizio (Atti 11:15). Quel giorno fu l’inizio del:
  2. Regno (o chiesa) ‑ Marco 9:1; Luca 24:49; Atti 1:8; 2:1‑4.
  3. Regno di Cristo ‑ Atti 2:34‑35; 1Corinzi 15:24‑25.
  4. Gli ultimi giorni ‑ Atti 2:17; Ebrei 1:1. (Compimento di Gioele 2:28‑32).
  5. Primo sermone del Vangelo ‑ 1Corinzi 15:1‑5; Atti 2:23, 32.
  1. I santi della chiesa di Colosse furono trasportati nel regno del Suo amato figliuolo (Colossesi 1:13). Periodo: 62 d.C. circa. Il regno non è, quindi da cercare nel futuro. La salvezza, la “remissione dei peccati”, è nella chiesa che è il regno (Colossesi 1:13‑14).
  2. Il regno è descritto come uno “che non può essere scosso” (Ebrei 12:28). Questo è certo, lo stesso regno del quale profetizzò anticamente Daniele (2:44).
  3. Nello scrivere alle sette chiese dell’Asia, Giovanni dichiarò di es­sere partecipe “della tribolazione, del regno e della sostanza in Gesù” (Apocalisse 1:4‑9). Il regno era già una realtà presente nel primo secolo dopo Cristo.

Conclusione: La Bibbia insegna che il regno di Dio e la chiesa sono la stessa cosa e che la loro istituzione è avvenuta molto tempo fa, nel gior­no della Pentecoste ebraica del 30 d.C. circa. La dottrina millennialista, che prevede e aspetta la venuta di quel regno (profetizzato nell’A.T.) nel futuro, è falsa e da considerare anatema o maledizione (Galati 1:6‑9). Per concludere, leggiamo gli ultimi versi del primo capitolo della lettera agli Efesini: Cristo è alla destra del Padre, nei luoghi celesti, al di sopra di ogni principato e autorità e potestà e signoria, e d’ogni nome che si nomina non solo in questo mondo ma anche in quello a venire. “Ogni cosa Ei gli ha posta sotto ai piedi, e l’ha dato per capo supremo alla Chiesa, che è il cor­po di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti”. Se Cristo non è ancora regnante sul trono, quanto potere ancora Egli deve avere?