Pubblicati da francesca

Cos’è la fede (Ebrei 11)

di David McClister

   Il termine “fede” è oggi, probabilmente, una delle parole più fraintese della Bibbia. Molte persone pensano alla fede semplicemente come a qualcosa che nasce in loro. La fede, per molti, è vista fondamentalmente come l’opinione di una persona. Per costoro credere significa avere un’idea su qualcosa, che ha tuttavia ha scarso effetto pratico sulla loro vita.

    L’idea biblica della fede non è assolutamente così. La fede non è semplicemente la tua opinione; non è semplicemente un’idea. Sebbene includa l’idea di credere nell’esistenza di Dio, è molto di più. Come disse Giacomo: “Tu credi che Dio sia uno. Fai bene; anche i demoni credono e tremano» (Gc 2:19). La fede, nella Bibbia, non è solo un’idea. Non si limita a credere nell’esistenza di Dio, o a credere nella risurrezione di Gesù, o nella divinità di Gesù, ecc. Avere fede, nella Bibbia, significa impegnarsi e dedicarsi. Significa mettere in Lui la nostra fiducia, mettere nelle sue mani la nostra vita. Significa riporre tutta la fiducia e la speranza in Dio perché si capisce di essere impotenti e, per questo, si decide di scegliere la sua via. Avere fede è confessare la propria impotenza e il proprio bisogno di Dio, che può fare per noi ciò che noi non possiamo fare per noi stessi. La fede nel senso biblico è …

È DIO A CAUSARE TSUNAMI E TERREMOTI?

Quando migliaia di persone perdono la vita a causa di calamità naturali la gente pone spesso domande del tipo: “Perché è accaduta questa sciagura? Si è trattato di una punizione divina? Se sì, chi si voleva punire? E perché? Come può un Dio misericordioso e onnipotente permettere che nel mondo accadano cose tanto cattive? Ciò significa forse che Dio non esiste?”

Questi interrogativi non sono nuovi, ma sono riproposti ogni volta che una disgrazia sopraggiunge a colpire più persone. A ben guardare, le catastrofi non fanno risaltare presunti limiti o carenze di Dio, ma ci inducono a riflettere sulla nostra finitezza e incapacità di comprendere il mondo che ci circonda. In momenti come quelli, la scienza è impotente, i pensieri umani falliscono. L’uomo non ha la capacità di prevenire un terremoto né di avvertire l’arrivo di uno tsunami, nonostante la sua presunzione di aver soggiogato la terra. Per quanti sforzi possa compiere, l’uomo è del tutto impreparato e impotente di fronte a certe calamità naturali. Dobbiamo confessare che non sappiamo cosa può succederci da un momento all’altro né perché accadano certe cose. Tuttavia c’è molto da imparare da un terremoto o da uno tsunami.

A VOLTE DIO HA SPIEGATO

Le vie e gli scopi di Dio sono al di là della nostra portata e della nostra comprensione, come il Signore …

CHI DICE LA GENTE CHE IO SIA?

Al capitolo sedici del suo Vangelo, Matteo riporta un fatto che accadde nei pressi della città di Cesarea di Filippi, circa un anno prima della morte di Gesù. Il Signore domandò ai dodici, che lo accompagnavano in un viaggio verso nord, che cosa la gente pensasse di Lui. Gli apostoli allora gli risposero, riferendo le voci che circolavano sul suo conto. Alcuni, facendo proprie le superstizioni e le paure di Erode Antipa, pensavano che Gesù fosse Giovanni il Battista tornato in vita; altri credevano che lo spirito di Elia o di Geremia si fosse manifestato in Lui; c’era poi chi lo considerava semplicemente uno dei tanti profeti inviati da Dio per ammonire e guidare il suo popolo. Dopo aver ascoltato quello che la gente pensava e diceva di Lui, Gesù passò ad interpellare direttamente gli apostoli, per sapere che cosa essi pensassero di Lui. Rispondendo a nome di tutti, illuminato da Dio, Pietro con slancio e semplicità pronunciò la grande confessione di fede: TU SEI IL CRISTO, IL FIGLIO DEL DIO VIVENTE” (Matteo 16:16).

Ancora oggi sulla figura di Gesù circolano le idee più svariate. C’è chi pensa che Cristo sia stato un grande trascinatore di folle; chi lo vede come un rivoluzionario precursore dei moderni movimenti socio-politici; c’è chi pensa a Lui come a un potente taumaturgo, …

L’ARMATURA DEL CRISTIANO

Nel brano di Ef 6:10-17 Paolo ci invita a rivestirci della completa armatura che Dio offre ai propri figli per combattere contro l’inganno e la seduzione del peccato. L’apostolo ricorda che la lotta da sostenere è prevalentemente interiore contro le tentazioni subdole e sottili di Satana, che fa leva sul nostro orgoglio, sulle nostre piccole debolezze, sui momenti di incertezza e di scoraggiamento, per sferrare il suo attacco.

Dio però rassicura ed incoraggia i Suoi figli: tali attacchi non potranno mai essere vincenti se affrontati con le Sue armi. Equipaggiati in maniera adeguata potremo, infatti, affrontare con successo anche il combattimento più aspro. È fondamentale allora analizzare una per una le varie componenti di tale armatura ed essere certi di averle sempre con noi.

LA CINTURA DELLA VERITÀ

Iniziamo allora a porre intorno ai lombi la cintura della verità. La cintura è quella parte dell’equipaggiamento che cinge e sostiene tutte le altre. Il cristiano è invitato ad edificare e sostenere la propria vita spirituale sulla verità. Possiamo avere ogni buona qualità e virtù ed essere impegnati nelle opere meritorie più eccelse, ma se la verità del Signore non dirige i nostri passi saremo, anche nostro malgrado, facili prede del Diavolo.

“Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv 8:32): questa è la promessa rincuorante di Gesù a chi …

IL REGNO DI DIO

L’immagine della Chiesa come un regno chiarisce l’aspetto governativo e le idee di autorità e ubbidienza che la regolano. Le espressioni “regno di Dio”, “regno di Cristo”, “regno dei cieli”, si riferiscono nelle Scritture alla Chiesa.

Dio regna su questa terra tramite Cristo, per questo il regno è chiamato “regno di Dio”; a Lui appartiene e da Lui procede. Cristo è il Re, poiché questa è la volontà del Padre. Egli regna in armonia con questa volontà e sempre a essa sottomesso.

Paolo parla della chiesa come del regno del Suo amato Figliuolo (Colossesi 1:13). “Regno dei cieli” ne indica poi in maniera inequivocabile la natura celeste e quindi spirituale. Non è un mistero che gli Ebrei aspettassero un regno terreno e che gli stessi apostoli avessero la speranza che Cristo fosse il Messia forte e potente che avrebbe restaurato materialmente il trono del padre Davide. Cristo tolse radicalmente questa idea dalla mente dei Suoi discepoli. Non facciamoci ingannare da chi ancora oggi predica un regno futuro (di mille anni) qui sulla terra, affermando che Cristo fallì nella Sua missione e che è un re senza regno. Egli disse: “Il mio regno non è di questo mondo” (Giovanni 18:36), e insegnò che “il regno di Dio non viene in modo da attirare gli sguardi; né si dirà: Eccolo là,